Cosa fa un fisioterapista?
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Quanto dura una seduta?
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Come prendere un appuntamento?
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La terapia manuale prevede l'esecuzione di manipolazioni su articolazioni e altri tessuti (muscoli, legamenti…) al fine ridurre e modulare il dolore, aumentare l’estensibilità dei tessuti, migliorare la mobilità articolare, migliorare la funzione muscolare, ridurre il gonfiore, l’infiammazione e le restrizioni dei tessuti molli, indurre il rilassamento muscolare.
Assolutamente si. L’esercizio terapeutico è l’antidolorifico più efficace che conosciamo per ridurre i dolori nei disordini muscolo-scheletrici. Nella maggior parte dei casi prescrivo esercizi domiciliari della durata di pochi minuti, da fare quotidianamente: stimolare la muscolatura con costanza e progressione è una parte fondamentale del trattamento.
La durata del trattamento viene stabilita dopo la prima valutazione, e varia da paziente a paziente. Per ottenere un sensibile miglioramento dei sintomi mediamente vengono svolte circa 4-6 sedute nei primi 45-60 giorni.
I disordini temporomandibolari sono patologie muscolo-scheletriche: quindi è assolutamente indicato rivolgersi ad un fisioterapista che abbia adeguate conoscenze e strumenti terapeutici. L’articolazione temporomandibolare è un’articolazione come le altre: se per un ginocchio ti affidi al fisioterapista perché per l’articolazione temporomandibolare dovrebbe essere diverso? Molti studi scientifici suggeriscono la fisioterapia come trattamento per i disordini temporomandibolari. Ti consiglio di rivolgerti ad un fisioterapista che abbia esperienza nella gestione di questi pazienti e, se possible, che lavori in equipe con altre figure professionali (es. dentista).
Io consiglio caldamente di rivolgersi ad un professionista sanitario che abbia grande esperienza nella gestione dei disordini temporomandibolari. Meglio ancora un operatore che lavori in team con altre figure professionali. Un fisioterapista specializzato nella gestione dei disordini temporomandibolari è un’ottima figura professionale a cui rivolgersi.
Una prima valutazione è indicata se sono presenti uno o più dei seguenti segni/sintomi: Dolore all’articolazione della mandibola, Dolore al movimento della mandibola, Limitazione dell’apertura della bocca, Difficoltà a masticare, Mal di testa alle tempie e/o dolori alle guance, Affaticamento ai muscoli del viso, Dolore e/o rigidità al collo, Rumori durante l’apertura o chiusura della bocca.
Dipende dal tipo di mal di testa. Un trattamento fisioterapico basato su terapia manuale ed esercizio può agire in modo efficace sulla alcuni tipi di cefalea. Secondo l' European Academy of Neurology, la fisioterapia è una scelta terapeutica valida per i pazienti con cefalea. Alcuni recenti studi scientifici hanno mostrato che un programma di fisioterapia (terapia manuale ed esercizio) associato alle cure standard è in grado di migliorare i sintomi di alcuni tipi di cefalea in modo significativo. Inoltre la valutazione del distretto cervicale è di primaria importanza per i pazienti con cefalea che spesso sviluppano anche disfunzioni cervicali oltre al mal di testa.
Ebbene sì. È stato rilevato che circa l’80% dei pazienti con cefalea sviluppa anche disfunzioni cervicali che possono, tra le altre cose, portare ad un grande aumento del mal di testa. Pertanto, davanti a questo tipo di problematica è fondamentale valutare in modo approfondito anche il collo, così da poter trovare la terapia più adeguata.
Con il termine cefalea si indicano tutte le tipologie di mal di testa. Secondo la più recente classificazione internazionale, le cefalee sono suddivise in due principali categorie: quelle primarie che non sono associate a nessuna altra patologia (per es. emicrania e cefalea tensiva) e quelle secondarie che sono causate da altre patologie (per es. disordine temporomandibolare). Le possibili caratteristiche dell'emicrania sono: dolore unilaterale (solo in metà volto-testa), dolore pulsante, dolore con intensità intensità medio-forte che può essere aggravato da attività fisica. In alcuni casi il dolore può essere associato a nausea, vomito, fotofobia o fonofobia. ed essere preceduto dall'aura (pe es. disturbi della vista). Al contrario invece, la cefalea tensiva è caratterizzata da dolore persistente e non pulsante di intensità medio-bassa, localizzato sulla nuca oppure in regione frontale. Il dolore solitamente non è associato ad altri sintomi (per es. nausea).
Perché un trattamento basato su terapia manuale ed esercizio consente al paziente di migliorare la mobilità del sistema muscolo-scheletrico, di ridurre il dolore e di ottenere una completa rieducazione funzionale.